Questi contratti sono molto diffusi per universitari fuori sede che cercano un appartamento in un Comune diverso da quello di residenza per una durata temporanea.
La condizione essenziale è che l’immobile deve essere ubicato nello stesso Comune in cui è presente l’Università a cui lo studente è iscritto, o in un Comune limitrofo.
Stipulare contratti di natura transitoria, a canone concordato, comporta vantaggi fiscali sulla tassazione e permette di avvalersi di un’aliquota al 10% con cedolare secca.
Inoltre, per il proprietario c’è:
Per gli studenti questo tipo di contratto è vantaggioso in quanto il canone stabilito consente una detrazione IRPEF del 19% sui canoni versati fino ad un massimo di spesa di 2.633 euro.
Un contratto di affitto deve avere una durata che va da un minimo di 6 ad un massimo di 36 mesi e può anche essere controfirmato dai genitori dello studente, per fornire maggiori garanzie al locatore, ricordandosi che questi deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data della stipula.